Le soluzioni tecniche e tecnologiche oggi a disposizione dell’ingegnere idraulico per affrontare il tema di un rapporto sostenibile tra l’acqua e l’ambiente urbano sono molteplici, alcune tradizionali e di consolidata esperienza, altre innovative e di più recente applicazione sul campo. Nella Giornata di Studio si intende richiamare l’attenzione sul tema delle acque meteoriche e del loro impatto sull’ambiente urbano. Le caratteristiche tipiche di tali acque, quali ad esempio la non prevedibilità in termini di occorrenza ed intensità degli eventi, conferiscono al problema della loro corretta gestione aspetti interessanti sia dal punto di vista tecnico che scientifico.

Il tradizionale approccio basato sul tentativo di allontanare il più velocemente ed efficacemente possibile le acque meteoriche dalle aree urbanizzate per convogliarle in imponenti sistemi di drenaggio urbano e smaltirle nel reticolo di drenaggio naturale, ha mostrato limiti e svantaggi crescenti con le esigenze di vivibilità e sostenibilità del centro abitato. Tali soluzioni comportano inoltre un pesante impatto sui corpi idrici ricettori, sia in termini di volumi e tempi di conferimento (con un effetto significativo di amplificazione delle situazioni di crisi dei corsi d’acqua naturali) sia in termini di qualità delle acque (con un effetto significativo di inquinamento e di amplificazione delle condizioni di stress dell’ecosistema ad essi associato).

Altre tematiche di rilievo derivano dalla necessità di gestire il problema delle acque meteoriche sia nei confronti di eventi di particolare intensità, con bassa probabilità di accadimento (eventi rari o straordinari, definiti nella pratica ingegneristica in base al corrispondente periodo di ritorno), sia nei confronti degli eventi di bassa intensità, molto più frequenti e numerosi (eventi ordinari) che sono soggetti a rischio di inquinamento e possono avere un effetto significativo sulla qualità dei corpi idrici ricettori. Mentre nel primo caso l’evidente impatto a scala urbana degli eventuali disservizi delle reti di smaltimento delle acque meteoriche (allagamenti, conseguenze sulla viabilità e sul traffico, ecc.) ha determinato lo sviluppo di soluzioni progettuali, tecniche e tecnologiche che sono ampiamente diffuse ed utilizzate nella pratica ingegneristica, nel secondo caso l’attenzione verso gli aspetti relativi alla qualità delle acque meteoriche è ancora piuttosto limitata in Italia, e solo recentemente con l’emanazione di opportuni e specifici provvedimenti normativi a scala regionale in alcune importanti realtà (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, ecc.) si è giunti ad un recepimento quantomeno parziale delle ormai datate Direttive Comunitarie in materia.

In realtà i due aspetti non sono del tutto disgiunti, e le moderne soluzioni progettuali che si diffondono rapidamente in numerose realtà Europee ed extra-Europee dimostrano che opportuni interventi volti alla mitigazione degli eventi “estremi”, quali in primo luogo gli interventi di controllo della formazione dello scorrimento superficiale, presentano effetti benefici anche sul controllo della qualità delle acque meteoriche di dilavamento delle superfici urbanizzate.

E’ inoltre interessante sottolineare che in entrambi i casi le soluzioni tecniche adottate devono confrontarsi con un fenomeno intermittente, notevolmente variabile e non prevedibile quale è il processo di precipitazione, con conseguenze importanti sulle modalità di funzionamento degli impianti a cui è richiesto di fornire le massime prestazioni (di progetto) in qualsiasi momento, sia dopo lunghi intervalli di inattività dovuti ai periodi di tempo secco antecedenti all’evento di precipitazione (interventi per la mitigazione del rischio di inquinamento), sia in condizioni di eventi molto ravvicinati tra loro che possono provocare interferenze nell’operatività degli impianti (interventi per la mitigazione degli eventi “estremi”).

Progettazione Sito: Annalisa Molini
Realizzazione Sito: Roberto Manzoli, Marco Rinzivillo, Francesca Vascellari